Zogno, Dossena, Zogno

Ecco una versione più fluida e coinvolgente del tuo testo:

Il FR si sente triste all’idea di dover imboccare la “strada normale”: perfino la sua bicicletta lo osserva con aria perplessa. Ma poi gli balena un’idea: avanza di qualche metro, poi torna indietro.


Improvvisamente gli occhi del FR si illuminano e il cuore riprende a battere: è come un bambino davanti a un regalo. Chiede qualche indicazione in più, ringrazia e parte di gran carriera. La coppia lo osserva allontanarsi e lui, in cuor suo, sa di aver trovato uno dei percorsi a cui è più legato: breve, spettacolare e facilmente collegabile ad altri anelli. In due-tre ore al massimo, partendo da Zogno, si può pedalare, faticare e divertirsi, senza sottrarre mezza giornata.

Dialogo (tradotto dal dialetto bergamasco)
Nei pressi di Dossena, sotto il pergolato domestico, un anziano signore e sua moglie lo guardano in ombra.
FR: «Buongiorno… scusate, non sapreste indicarmi, per caso, una mulattiera o un sentiero che riporti giù verso San Giovanni Bianco?»
L’uomo: «C’era una mulattiera che partiva dalla chiesetta della Trinità, ma non la calcolo più da un pezzo.»
La donna (con tono materno): «È tutta sconnessa: pietre smosse, buche… non ci si passa in bici, è pericoloso!»

Descrizione del percorso

  1. Zogno – Ambria
    Si inizia dalla pista ciclabile (ex ferrovia), nel piazzale della zona mercato. Arrivati ad Ambria, si attraversa il paese e si imbocca la sterrata che corre lungo il fiume fino a San Pellegrino.
  2. San Pellegrino – Grand Hotel
    Si prosegue su asfalto fino al ponte del Grand Hotel. Dopo aver attraversato il ponte, si svolta sul provinciale per circa 1 km, fino al bivio per Dossena. In alternativa, si può evitare questo breve tratto asfaltato restando sullo stesso lato del fiume e prendendo il sentiero che parte 200 m dopo il ponte.
  3. Salita a Dossena
    Una salita di circa 13 km, non estrema, conduce al paese di Dossena. Poco prima di entrare, sulla sinistra, si prende la deviazione per San Giovanni Bianco: qui c’è una fontana sul sagrato, perfetta per una ricarica d’acqua.
  4. Chiesetta al punto più alto
    Qualche minuto dopo, sulla destra, s’innalza una piccola chiesa a 1 000 m di quota: ottimo luogo di sosta per un frutto e un’integrazione proteica. Poco oltre, si stacca uno sterrato non sbarrato: in 100 m si arriva a una sbarra con un’antenna radio. Guardate a destra… il vostro “pacco regalo”!

Il rientro: quattro tratti

  • Primo tratto (frazione S. Gallo):
    Arrivati a S. Gallo, svoltate a destra sull’asfalto, attraversate la piazza e superate il cartello di divieto ai motocicli.
  • Secondo tratto:
    Qui incontrerete deviazioni: mulattiera o sentiero? Ogni scelta ha il suo fascino e le sue “sirene” mentali…
  • Terzo tratto:
    Dopo un breve tratto asfaltato, il fondo diventa umido e scivoloso. Attenzione a non sorprendere i pedoni che passeggiano!
  • Quarto tratto:
    Superato un ultimo tratto d’asfalto, si ritorna alla civiltà, nei pressi del ponte di S. Giovanni Bianco. Se pensate di tornare sul provinciale verso San Pellegrino… rinunciate! Un amico, davanti a questa possibilità, disse: «Piuttosto spacco la bici in due!» Invece, svoltate a sinistra prima del ponte, passate davanti all’ospedale e proseguite fino alla fine della strada. Attraversate il piazzale di un condominio (non è vietato ai ciclisti educati) e imboccate il sentiero che costeggia il fiume, divertente single track che riporta al bivio per Dossena.

Questo itinerario è ideale per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare a un’esperienza intensa e divertente!