La viola mammola è una pianta alta da 10 a 15 centimetri. Le sue foglie formano una rosetta: da giovani sono arrotondate e reniformi, mentre da adulte assumono la caratteristica forma a cuore, sorrette da lunghi piccioli.
I fiori, di colore viola, sbocciano tra marzo e aprile. Si sviluppano solitari su un peduncolo radicale e presentano cinque petali: due superiori eretti, due laterali e uno inferiore sinuato, dotato di sperone. La viola cresce spontanea nelle radure, ai margini dei boschi, nei prati, lungo i muri e i fossi, fino a circa 1000 metri di altitudine.

Della pianta si utilizzano fiori, foglie, radice e semi, che vanno preferibilmente essiccati all’ombra in strati sottili. I semi devono essere essiccati separatamente.
- La radice ha proprietà ematiche.
- Le foglie e i fiori sono emollienti, purgativi e sedativi.
Per calmare la tosse, si prepara un decotto: si fanno bollire 10 grammi di radice in un litro d’acqua per 10 minuti, si filtra e se ne bevono due o tre tazze al giorno. In cucina, invece, i fiori vengono usati per preparare canditi: dopo l’essiccazione all’ombra, si immergono nello zucchero fuso caramellato e si pongono in forno a bassa temperatura per asciugare.

La viola mammola predilige posizioni ombreggiate, terreni soffici, ricchi e freschi, anche se si adatta a diversi tipi di suolo. Le varietà perenni possono fiorire per tutto l’inverno nelle zone a clima mite; in quelle più fredde, invece, devono essere riparate sotto vetro.
La moltiplicazione avviene per semina a fine estate, così da ottenere la fioritura dall’inverno successivo, oppure per divisione dei cespi al termine della fioritura.
