
Municipio: Tel. 034566213 – Viale Papa Giovanni XXIII, 1, 24017 Serina BG
Le prime notizie storiche riguardanti Serina vengono individuate soltanto dopo l’anno mille. Dipendenza del regime feudale e dal potere vescovile. Prevalente influenza – all’epoca della instaurazione delle Signorie – dei Guelfi Torriani, signori di Milano, ad incominciare dal 1265. Dal 1428 dominazione dei Veneziani: Serina capoluogo della Valle Brembana superiore fino al 1797 (sede di un Vicario o rappresentante della Repubblica Veneta). L’origine del nome Serina: pare che tale toponimo si colleghi a quello del fiume Serio. Sono molteplici le testimonianze architettoniche, urbanistiche e culturali della sua riconosciuta funzione amministrativa.

Serina, dopo essersi liberata già nel Duecento dal regime feudale, fece fortuna con la lavorazione della lana, i chiodi in ferro estratto dalle miniere vicine e un vivace commercio che alimentò committenze artistiche di pregio, favorite dalla presenza di pittori come Palma il Vecchio e Palma il Giovane. Oggi questa intraprendenza si riflette anche nell’ospitalità turistica.
Fra i monumenti più significativi spicca la chiesetta quattrocentesca di San Rocco, a navata unica con due altari laterali, celebre per la tela giovanile di Palma il Giovane raffigurante San Francesco, San Rocco e San Sebastiano sotto la Madonna in gloria; nel presbiterio si conserva la tavola cinquecentesca “Cristo sul sepolcro”. Il monastero della Santissima Trinità (1643‑1675), voluto dal benefattore Giovanni Pietro Tiraboschi Bombello per le Domenicane di clausura, custodisce la monumentale pala trinitaria di Palma il Giovane e tele di Carlo Ceresa e Giovanni Carrobio, immerse in un ricco apparato di stucchi che onora la semplicità delle “margherite” di montagna, simbolo delle giovani monache.
La chiesa parrocchiale barocca, ricostruita fra il 1700 e il 1793 su progetto di Gian Battista Caniana, presenta un’unica navata con sei cappelle laterali, cupola ellissoidale affrescata da Gian Battista Rodriguez e stucchi di Eugenio Camuzio; vi si trovano opere attribuite a Francesco Paglia, Francesco Cappella, Pietro Gualdo (Oldrini) e una pala del Redentore di Palma il Vecchio. Il porticato di San Bernardino (antico oratorio dei Disciplini) conserva affreschi tardo‑quattrocenteschi dell’Annunciazione e di santi locali.
Tra l’architettura civile si notano la Casa quattrocentesca di via Cardinal Cavagnis, con finestre ad arco e una fontana veneta del 1645, e l’ex sede del Vicariato Veneto, riconoscibile per il Leone di San Marco e lo stemma della Val Brembana Superiore. Completano il panorama la trecentesca chiesa di Santa Margherita, rifatta in stile barocco nel 1740, con facciata animata dalle statue di Santa Margherita e Sant’Agata, e la chiesa di Sant’Antonio in contrada Carrera (1403), dove una copia settecentesca di scuola Orelli ripropone l’originaria pala del Palma, circondata da tele dedicate alle figure femminili dell’Antico Testamento.
In poche pagine Serina offre quindi un compendio di arte lombarda dal gotico al tardo barocco, punteggiato da capolavori di scuola veneta e bergamasca e da testimonianze architettoniche che raccontano la vitalità economica e spirituale della valle.