Il rovo è una pianta che può raggiungere un’altezza compresa tra i 20 centimetri e i 2 metri. Presenta rami pungenti, talvolta prostrati e talvolta eretti. Le foglie, stipolate, sono composte da 3, 5 o 7 foglioline dentate e picciolate: la pagina inferiore appare biancastra, mentre quella superiore è in genere glabra. I fiori, che sbocciano tra maggio e giugno, sono biancastri o rosati, formati da cinque petali e numerosi stami. L’infruttescenza, detta sorosio, è comunemente conosciuta come “mora”.
La pianta è diffusa in tutta Italia e cresce nei sottoboschi, lungo le siepi e nei terreni incolti, fino a 2300 metri di altitudine.
Del rovo si utilizza soprattutto il frutto, consumato fresco o impiegato per la preparazione di marmellate, bevande rinfrescanti, gelati e decorazioni per dolci. In ambito erboristico trovano impiego anche le foglie, raccolte prima della fioritura, e i fiori, da essiccare all’ombra (le preparazioni devono sempre essere filtrate).

Il decotto di foglie di rovo è un efficace astringente: può essere usato come lozione per il viso oppure per gargarismi contro le affezioni della bocca. Nella medicina popolare, l’infuso di foglie è impiegato come rimedio per il diabete: si lasciano 20 grammi di foglie essiccate in un litro di acqua bollente per 15 minuti, si filtra e se ne bevono due tazze al giorno, lontano dai pasti.
Un tè molto aromatico si ottiene invece mescolando le foglie di rovo con quelle di lampone e preparando un infuso, sempre da consumare lontano dai pasti.
