
Panoramica generale
Per oltre due secoli i Baschenis, due rami familiari (quello di Lanfranco e quello di Cristoforo), affrescarono chiese in Bergamasca e Trentino. Pur poco propensi alle novità rinascimentali, descrissero con originalità la religiosità e la vita contadina di montagna, arrivando con Evaristo alla grande pittura a olio del Seicento. La maggior parte nacque nella contrada Colla di Santa Brigida, pur firmandosi “Baschenis d’Averara”.
Antonio Baschenis (att. 1450‑1490)
Primo della famiglia attivo come maestro: apre bottega a Bergamo, poi si trasferisce in Trentino e affresca Carisolo, Pinzolo e Mione con Ultime Cene e Madonne in trono.
Angelo Baschenis (att. 1450‑1490)
Fratello di Antonio; dipinge Santi a Roncola e, con il figlio, un ampio ciclo nella sagrestia di Ornica (1485). Opera anche a Santa Brigida, Flavon e Pinzolo.
Giovanni e Battista Baschenis (att. 1471‑1503)
Figli di Antonio; firmano nel 1471 un’Ultima Cena a Rumo. Tornati in patria, Giovanni realizza scene bibliche ad Alino (1478) e Fuipiano (1486).


Cristoforo I (att. 1465‑1475)
Capostipite del secondo ramo; lavora quasi solo in Trentino. Sua unica opera certa è il Sant’Antonio Abate sulla facciata della chiesa di Pelugo (1474).
Dionisio Baschenis († 1493)
Figlio di Cristoforo I; firma il grande San Cristoforo (1493) sulla stessa facciata di Pelugo e probabilmente altre scene di Sant’Antonio.
Simone I Baschenis (att. 1488‑1503)
Fratello di Dionisio; opera con lui in Trentino, ma le sue pitture sono andate perdute.
Cristoforo II Baschenis (1472‑1520)
Figlio di Simone I; affresca numerose chiese trentine (Bono di Bleggio, Dorsino, Condino, Ragoli, Pelugo) con cicli completi di scene sacre e apostoli.
Simone II Baschenis (1490‑1555)
Figlio di Cristoforo II e miglior affreschista della dinastia: introduce gusto rinascimentale in cicli monumentali a Commezzadura, Carisolo, Pellizzano, Javré e soprattutto nella chiesa di San Virgilio a Pinzolo (1539).
Filippo Baschenis (1525‑1597)
Figlio di Simone II; documentato pittore ma le sue opere non sono più identificabili. Rientra a Santa Brigida, dove diventa figura di rilievo civico.
Cristoforo Baschenis il Vecchio (1520‑1613)
Fratello di Filippo; si stabilisce a Bergamo. Firma cicli a Lallio, Fontanella, Zogno, Urgnano e altre chiese bergamasche, specializzandosi in grandi Crocifissioni e prediche di santi.
Cristoforo Baschenis il Giovane (1560‑1626)
Nipote del Vecchio; si forma nella sua bottega. Celebri le Scene di San Giovanni Battista a Cusio (1583) e la Vita di San Benedetto a Bergamo (1597).
Pietro Baschenis (1590‑1630)
Pronipote del Vecchio; nato a Bergamo, affresca temi sacri e mitologici (Leffe, Santa Maria Maggiore, Sombreno, Martinengo, Grassobbio). Muore di peste nel 1630, ultimo degli affreschisti di famiglia.
Evaristo Baschenis (1617‑1677)
Nato a Bergamo, si dedica quasi solo alla pittura a olio di nature morte e strumenti musicali, raggiungendo fama europea per l’eleganza compositiva e l’intensa meditazione sul tempo. Considerato uno dei maggiori artisti italiani del Seicento, le sue opere sono oggi diffuse in musei e collezioni di tutto il mondo.


