Questo itinerario vi invita a pedalare non solo tra storie sportive, ma anche lungo i solchi di secolari traffici: la Via Priula, tracciata dalla Serenissima alla fine del Cinquecento per collegare i suoi domini ai mercati del Nord Europa. Il viaggio ha inizio accanto all’imponente chiesa di Piazza Brembana, dove si può comodamente lasciare l’auto, e attraversa il paese natale dei fratelli Calvi, in direzione di Olmo al Brembo e Averara.
I primi quattro chilometri, lievemente ondulati, sono un piacevole riscaldamento prima di affrontare la vera prova: una salita dalla pendenza media del 7,2% che diventa ancora più severa dopo Mezzoldo, con “strappi” che superano il 12%. All’arrivo a Mezzoldo vale la pena fermarsi per riempire le borracce e riprendere fiato, ammirando il panorama che abbraccia le vette circostanti.
Ripresa la pedalata, ci si addentra nel fresco bosco di abeti che conduce a Ponte dell’Acqua e Castello: un habitat in cui, con un po’ di fortuna, si possono avvistare caprioli e camosci. L’ombra degli alberi e l’aria pura diventano un prezioso carburante per le gambe e la mente. Superato il laghetto artificiale, la valle si distende in un breve tratto pianeggiante che offre una tregua all’ascesa e permette di apprezzare appieno l’incanto dell’ambiente.
Poco oltre, antiche baite e villini fioriti preludono al complesso del rifugio Madonna delle Nevi, dove il profumo di polenta taragna e carne in salmì avvisa dell’imminente ristoro. Ma la sfida non è ancora conclusa: lo storico passo si trova a sette chilometri più in alto. Cambiato versante, si perde l’ombra dei boschi, ma la strada, dal fondo ben tenuto, continua a salire con pendenza costante tra l’8 e il 9%.
Ormai vicini all’obiettivo, ecco comparire il nuovo rifugio San Marco. Alla curva d’Ancogno, la vista si apre sul gruppo del Monte Ponteranica: lì, tra tre tornanti e un lungo traverso sotto le pendici del Pizzo di Segade, si raggiunge il culmine del passo. Da quella “finestra” naturale si domina il solco della Valtellina e le Maestose Alpi Retiche, ricompensa sublime per chi ha saputo conquistare con fatica questa salita storica.


