La coltivazione del ginepro richiede:
- un clima temperato con frequenti piogge estive,
- esposizione in pieno sole o in mezz’ombra,
- un terreno ricco, ma sabbioso o carsico.
Le bacche impiegano circa tre anni per giungere a maturazione. Per questo, sulla stessa pianta si trovano spesso bacche verdi immature e altre già mature, di colore nero-bluastro. La raccolta avviene in autunno, tra settembre e ottobre. Dopo la raccolta, le bacche vanno fatte seccare all’ombra. Anche gli steli, una volta tagliati, devono essere essiccati in un ambiente secco e ventilato per mantenere il loro caratteristico profumo.
Il ginepro è ricco di resina, olio essenziale, acido ossalico e acido malico.
Proprietà curative
Le proprietà terapeutiche del ginepro erano già note agli antichi Greci e Arabi. La medicina popolare attribuisce grande valore all’olio ottenuto dalla distillazione delle bacche, ritenuto utile per:
- disturbi digestivi: favorisce l’appetito e impedisce la fermentazione intestinale,
- malattie respiratorie: calma e seda la tosse,
- disturbi delle vie urinarie,
- malattie reumatiche.
Per uso esterno il ginepro: stimola la circolazione periferica, ha proprietà antisettiche e disinfettanti, agisce come cicatrizzante su tagli e ferite.

Modi d’uso tradizionali
- Infuso (per acidità di stomaco, cattiva digestione, fermentazioni intestinali, inappetenza):
un cucchiaino di bacche essiccate e contuse in 250-300 ml di acqua bollente; lasciare 8-10 minuti in infusione, filtrare e bere 3 tazze al giorno. - Decotto (contro eczemi, ferite, irritazioni, acne):
bollire 50-80 g di foglie essiccate e sminuzzate in 1 litro d’acqua per 10 minuti; filtrare e usare per lavaggi. - Bagno balsamico e purificante:
preparare un infuso concentrato con 20-30 g di bacche in 1 litro d’acqua, lasciare 10 minuti in infusione, filtrare e versare nell’acqua calda della vasca. - Deodorante per ambienti:
bruciare 40-50 g di bacche e foglie secche in una ciotolina.

Usi alimentari e industriali
Le bacche di ginepro trovano largo impiego in cucina, soprattutto:
- come spezia per piatti di selvaggina,
- nella preparazione di marinate, salse e condimenti,
- nella produzione di superalcolici come gin e grappa di ginepro.
Per distillazione si ricava l’olio essenziale di ginepro (essenza). Il residuo della distillazione, trattato con acqua e concentrato sotto vuoto, produce un liquido sciropposo detto estratto di ginepro.
Un tempo si preparava anche un vino medicinale: 50 g di bacche essiccate e contuse lasciate a macerare per due settimane in 1 litro di vino bianco secco. Se ne beveva un bicchierino prima dei pasti.
Nell’industria dolciaria, le bacche vengono utilizzate per la produzione di caramelle digestive.

Repertòre di èrbe e piante bergamasche de mangià (tratto dal libro “Profumi e sapori di un tempo”, a cura di Cristian Bonaldi con la consulenza di Bonaldi Ruggero e Innocenti Maurizio – Corpo Forestale dello Stato).