La fragola di bosco è una specie erbacea selvatica appartenente alla famiglia delle Rosaceae.
- Raggiunge un’altezza di 5–20 cm.
- Cresce fino a 1600 metri di quota, preferendo radure di montagna, boschi e siepi.
- Il rizoma è obliquo e ramificato; i fusti sono esili, brevi e leggermente lignificati, con foglie disposte in rosetta.
- Le foglie, riunite alla base in piccoli ciuffi, sono trifogliate e dentellate.
- I fiori, piccoli e bianchi, presentano da 4 a 6 petali e fioriscono da aprile a luglio; talvolta la pianta rifiorisce in autunno.
- Il frutto è in realtà un falso frutto, la cui superficie è cosparsa dei veri frutti: i piccoli semi.
Il nome Fragaria compare già ai tempi di Plinio il Vecchio. Deriva forse dal sanscrito ghra (“profumo”) o dal latino fragrans, in riferimento alla fragranza dei frutti. L’epiteto vescus significa invece “molle”.
Proprietà e utilizzi
La fragola di bosco contiene tannini, mucillagini, vitamine e sali minerali.
Decotto: 50 g di rizoma in 1 litro d’acqua, bollire 5 minuti, riposare 10 minuti e filtrare. Bere 3–5 bicchieri al giorno come astringente intestinale.
Proprietà principali: nutritive, astringenti, diuretiche, depurative.
Infusi:
Foglie → contro dissenteria e per favorire la diuresi.
Foglie e rizoma → contro reumatismi e disturbi renali.
Frutti: ricchi di calcio, ferro, fosforo e vitamina C, utili in caso di convalescenza, anemia, artrite e gotta.
Preparazioni:
Infuso: una manciata di foglie essiccate in 1 litro di acqua bollente, riposo 15 minuti, dolcificare con zucchero o miele.

Usi esterni
- Succo dei frutti: indicato per scottature solari, macchie della pelle e denti opachi.
- Polpa dei frutti: previene le rughe, rende la pelle morbida, vellutata ed elastica.
- Rizoma: utile come aperitivo, depurativo e diuretico; efficace anche come astringente gengivale.
- Foglie tritate: applicabili su ascessi purulenti.
- Decotto: stimola l’appetito, depura l’organismo dagli acidi urici e può essere usato per gargarismi in caso di infiammazioni della bocca e della gola.
Raccolta e conservazione
- Frutti: raccogliere quando sono maturi.
- Rizomi e radici laterali: raccogliere in primavera e autunno, essiccare al sole e conservare in sacchetti di carta o tela.
- Foglie: staccare prima della fioritura; se non usate fresche, far essiccare all’ombra e conservare come i rizomi.
Avvertenze
Non sono segnalati particolari effetti collaterali, ma in soggetti predisposti il consumo del frutto può causare reazioni allergiche.
A scopo cautelativo, l’uso della fragola di bosco e dei suoi estratti è sconsigliato in gravidanza e allattamento.

Curiosità storiche e culturali
- Citata già nella Bibbia, nei poemi mitologici e nei trattati antichi di botanica e medicina.
- Nel Medioevo era associata alle sofferenze di Cristo e dei martiri per via del colore rosso dei frutti.
- Nel Rinascimento, l’ufficiale francese Frézier introdusse in Francia grosse fragole dal Sud America e le presentò a Luigi XIV, che le fece coltivare a Versailles.
- Secondo la tradizione popolare, raccogliere foglie di fragola il 24 giugno (San Giovanni), essiccarle e intrecciarle in una cintura proteggeva dal morso dei serpenti.
- San Francesco di Sales lodava la purezza della fragola, che cresce a contatto con rettili velenosi senza assorbirne i veleni.
- Linneo (XVIII sec.) la definì un “bene di Dio”, ottimo rimedio contro la gotta.
- Nel linguaggio dei fiori simboleggia stima e amore (celebre il fazzoletto con fragole ricamate che Otello regalò a Desdemona).
Usi in cucina
Frutti gustosi con zucchero e vino o zucchero e limone.
Frutti consumati crudi, in dolci, conserve o per aromatizzare liquori.
Foglie: fresche in insalate, risotti e zuppe; essiccate per preparare un tè delicato e rinfrescante.

Repertòre di èrbe e piante bergamasche de mangià (tratto dal libro “Profumi e sapori di un tempo”, a cura di Cristian Bonaldi con la consulenza di Bonaldi Ruggero e Innocenti Maurizio – Corpo Forestale dello Stato).