
Filippo Alcaini, nato a Dossena nel 1946 in una famiglia contadina, è un pittore autodidatta. Dopo i corsi di decorazione all’istituto Fantoni di Bergamo lavora all’estero: prima in Etiopia (restauro di chiese con l’arch. Angelini), poi a Bengasi in Libia (decorazione della moschea di Shabbi con Heinrich Steiner). Dal 1970 espone in Italia e all’estero e promuove murales a Dossena, Valtorta e San Pellegrino. Muore tragicamente nel 1986.
Partito da un figurativo classico, Alcaini approda presto al naïf, diventandone il principale esponente bergamasco. La critica, però, vi ritrova echi di realismo, espressionismo e surrealismo. Punto fermo: l’anima popolare dell’artista, il legame profondo con la Val Brembana e la capacità di coglierne cultura e sensibilità.

La bega (tempera su tela, 1975)

Tramonto (tempera su tela, 1976)
I suoi dipinti raccontano in modo struggente la vita rurale di un tempo: giochi infantili, lavori dei campi, feste religiose, drammi quotidiani. Ogni scena restituisce i valori umani, familiari e religiosi della valle, minacciati dall’avanzare della modernità.
Colori intensi e paesaggi montani fanno da sfondo a volti scolpiti e gesti antichi, simboli di un mondo in estinzione sotto il “mostro meccanico” del progresso. Con questa pittura diretta al cuore, Alcaini si rivela non solo artista, ma poeta della memoria collettiva Brembana.

Natale (tempera su tela, 1981)

Bambini in pericolo (tempera su tela, 1974)

Ultima recita (tempera su tela, 1981)