La storia di Arlecchino
Dominazione Veneta

Con Grande saggezza la Serenissima conferma diritti e privilegi e in particolare quello, molto sentito, di mantenere la Valle completamente autonoma dalla città di Bergamo. Il territorio viene diviso in vicariati: Valle Brembana Superiore con capoluogo Serina, Valle Brembana Oltre la Goggia con capoluogo Piazza Brembana, che si aggiungono a quelli di Valtorta, Taleggio ed Averara. Sul piano artistico il 300' e il 400' segnano lo sviluppo di un'architettura religiosa caratterizzata da edifici di struttura semplice, con portici e interni abbelliti di affreschi.

La storia di Arlecchino

Gli esempi più notevoli sono quelli delle chiese di Santa Brigida, Averara, Cornello, Cornalita, affrescate da artisti di ottimo livello come Pietro de Asenelis e la dinastia dei Baschenis che, muovendo dalla nostra Valle, andranno poi ad affrescare numerose chiese nel Bresciano e nel Trentino. L'avvento di Venezia accentua il fenomeno dell'emigrazione, già in atto nel 300' , e centinaia di valligiani lasciano la loro terra per cercar fortuna in Laguna. Molti adattandosi a mestieri di fatica come facchino, carbonaio, servitore e spazzacamino, ma molti affermandosi come artisti, commercianti e imprenditori. Come dimostrano i nomi di Palma il Vecchio, dei Santacroce, dell'architetto Mauro Codussi, o anche dei Corrieri Postali che gestiranno il servizio tra Roma e Venezia, e dei Bastagi, compagnia di scaricatori addetti alla Dogana. Simili ai Bastagi, sono i Carovana che avranno l'esclusiva dello scarico del Portofranco di Genova dal 1450 al 1850. Un'altra corrente migratoria è quella dei Maestri del Ferro, minatori e fonditori conosciuti per la loro maestria e che saranno ingaggiati nelle miniere e nelle fucine di mezza Europa, dalla Calabria alla Polonia.

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