Canoa

Scivolano via lasciandosi trasportare dalla corrente, che controllano con precisi colpi di pagaia, fermandosi dove il paesaggio merita uno sguardo in più. Si lasciano cullare dall’acqua in un gioco di piroette, risalite, discese repentine e controcorrenti. Talvolta, per una manovra sbagliata o una rapida affrontata di traverso, la canoa si capovolge: basta un attimo, un colpo di reni e una pagaiata per tornare in assetto e riprendere la discesa.
Considerato il miglior fiume per la canoa in Lombardia e fra i primi tre in tutta Italia, il Brembo è un autentico paradiso per gli appassionati. L’intero tratto da Lenna a Ubiale, insieme alle valli laterali di Taleggio e Brembilla, è ritenuto dagli esperti uno dei percorsi più adatti alla pratica di questo sport. È una palestra a cielo aperto tanto per i neofiti quanto per i canoisti più esperti, che qui trovano sfide su misura per affinare la tecnica. Il fiume è inoltre un punto di riferimento per gli agonisti (slalom e kayak), che vi organizzano gare amatoriali e veri campionati, primo fra tutti il regionale di categoria sul tratto San Giovanni Bianco – San Pellegrino Terme.

Nella bella stagione, al mattino, lungo la strada che risale la Valle Brembana ai cicloturisti si affiancano i praticanti di questo sport silenzioso, con le canoe fissate sui tetti delle auto. Si fermano nelle piazzole che costeggiano il Brembo, scaricano le imbarcazioni e, dopo aver indossato muta, salvagente, casco e pagaia, si preparano a sfidare le rapide. L’adrenalina è palpabile: prima di lanciarsi in acqua i canoisti studiano il flusso del fiume, si scambiano consigli sulle linee da seguire e controllano che ogni cordino sia in ordine, trasformando la riva in un piccolo campo base brulicante di energia e concentrazione. Con questo equipaggiamento essenziale diventano padroni di anse e canaloni suggestivi, regno esclusivo del gorgoglio dell’acqua e invisibili ai più, dove il verde dei versanti si riflette in pozze cristalline e l’aria profuma di resina e pietra bagnata.

Scivolano via lasciandosi trasportare dalla corrente, che domano con precisi colpi di pagaia, fermandosi dove il paesaggio merita uno sguardo in più: talvolta su un piccolo ghiaione per ammirare le cime circostanti, talvolta sotto una parete rocciosa coperta di muschio che rinfresca l’aria. Il loro procedere diventa presto un dialogo intimo con l’acqua, un alternarsi di piroette, risalite, discese repentine e surplace in cui mettere alla prova equilibrio e reattività. E quando, per un errore di traiettoria o un’onda più arcigna del previsto, la canoa si capovolge, il gesto di recupero è altrettanto parte del rito: un roll deciso, un colpo di reni e la pagaia che fende la superficie bastano per riemergere, scuotere via le gocce dagli occhi e proseguire, ancora più carichi di entusiasmo, lungo il nastro azzurro del Brembo.

Gli spot imperdibili per la canoa sul Brembo
Per “leggere” il Brembo basta seguire una piccola costellazione di punti d’acqua segnalati e di servizi che scandiscono tutta la valle. Lassù, quasi in quota, la base Brembo Kayak sul lago artificiale del Bernigolo (Moio de’ Calvi) riapre ogni maggio: un bacino placido perfetto per i primi colpi di pagaia o per le uscite in famiglia, con corsi e noleggio a portata di mano. Più a valle inizia il percorso classico: si sale in canoa dall’imbarco di San Giovanni Bianco (via Arlecchino 29, riva sinistra) e si scende per circa 4 km fino al laghetto della diga di San Pellegrino Terme. Qui il Brembo si trasforma in un nastro di rapide di grado II–III, ideale per allenarsi senza affrontare passaggi troppo impegnativi. Nel cuore di San Pellegrino, tra il ponte Umberto e il ponte di San Nicola, un campo slalom permanente ospita gare regionali e nazionali ma resta a disposizione degli agonisti tutto l’anno, quando le portate lo consentono. Così, tra acqua fermissima e porte da adrenalina, principianti e veterani trovano sempre “il loro” Brembo, con parcheggi, spogliatoi improvvisati e perfino scuole federali pronte a guidarli.