Famiglia: Boraginaceae
Tipo: Pianta erbacea annuale spontanea
Altezza: Fino a 100 cm
Habitat: Terreni erbosi, incolti, bordi di strade, ambienti ruderali; cresce fino a 1000 m.
Caratteristiche botaniche
- Fusto: Eretto, con numerosi rami secondari nelle parti terminali.
- Foglie: Verdi, rugose, coperte di peli ispidi e pungenti.
- Fiori: Generalmente blu–violetto, talvolta rosa o bianchi; molto melliferi e ricercati dalle api.
- Periodo di fioritura: Da gennaio a giugno, variabile in base ad altitudine e latitudine.
Etimologia del nome
- Dal latino borra (“tessuto di lana ruvida”), per la peluria sulle foglie.
- Secondo altri, dall’arabo abu araq (“padre del sudore”), in riferimento alle proprietà sudorifere.
Storia e tradizione
- Nell’antichità era ritenuta pianta capace di “svegliare gli spiriti vitali”.
- Plinio affermava: “Un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere”.

Principi attivi
- Mucillagini
- Oli polinsaturi (acido linolenico nei semi)
- Alcaloidi pirrolizidinici (licosamina, amabilina, supinidina, tesinina, durrina)
- Antociani, tannini, vitamina C
Proprietà e usi
- Tradizionali: Diuretico, emolliente, sudorifero, lenitivo della tosse secca, antifebbrile.
- Olio di borragine: Ricco di acido γ-linolenico, usato in dermatologia e cosmetica (eczemi, infiammazioni cutanee).
- Attenzione: L’uso abbondante di foglie e fiori crudi è sconsigliato per la presenza di alcaloidi pirrolizidinici potenzialmente epatotossici e cancerogeni.

Usi gastronomici
- Foglie giovani in insalate, minestre, ripieni di ravioli e torte salate, frittelle in pastella.
- Bollite e condite con olio e limone.
- Fiori azzurri come decorazione, per colorare aceto o cubetti di ghiaccio per bevande estive.
- Succo mescolato a vino, acqua e zucchero come bevanda rinfrescante.
Valore economico
Grande interesse internazionale per l’olio estratto dai semi, usato in campo nutrizionale, dietetico, medico e cosmetico.

Repertòre di èrbe e piante bergamasche de mangià (tratto dal libro “Profumi e sapori di un tempo”, a cura di Cristian Bonaldi con la consulenza di Bonaldi Ruggero e Innocenti Maurizio – Corpo Forestale dello Stato)