Borgo di Sussia

Sussia e’ un’ antica frazione sopra San Pellegrino Terme raggiungibile percorrendo un’ora di comoda mulattiera, che parte dalla Vetta. Pur rispettando rigorosamente le caratteristiche del posto e le giuste istanze di chi si preoccupa del verde e dell’antichità, Sussia puo’ avere un futuro come agriturismo e come punto di ritrovo per magnifiche e salutari escursioni. La chiesetta dedicata a S. Michele, grazie a vari interventi di volontari, viene mantenuta in buono stato, ma necessita sempre di costanti cure, specialmente per il tetto.

Qui a Sussia oltre alla festa di S. Michele il 29 Settembre, ogni volta che passa un sacerdote e si rende disponibile si celebra una Messa…… e Sussia di San Pellegrino Terme vale sempre una Messa.! Uno scampanio e i dintorni si rianimano. Da 4 anni poi, nel periodo Natalizio, si organizza un Presepio Vivente e nonostante i disagi dovuti al freddo ed alla neve, la gente partecipa sempre piu’ numerosa. A fianco della chiesetta di Sussia sorgeva una volta una piccola scuola elementare, ora diroccata che ha funzionato fino al 1920 circa; in seguito i ragazzi sono stati mandati a scuola a Catremerio e poi, ancora giovanissimi, sono espatriati in cerca di lavoro.

Ca’ Zanardi è situata nella zona di Malentrata tra la contrada di Muracchètto e il Colle dei Gatti. Posta frontalmente in posizione soleggiata, gode del vasto panorama di Laxolo e dei paesi dell’alta Valle Imagna. La casa più antica, che mantiene ancora le caratteristiche di casa contadina è quella che, salendo, si trova nella zona superiore. Su un portale è inciso ‘G 1. 1850 C’, fino alla metà degli anni sessanta era collocata una piccola bottega dove gli abitanti potevano trovare i generi di prima necessità. La grande casa si fa guardare per i loggiati in legno, il tetto in coppi ed il selciato antistante. Gli altri nuclei di case sono stati ristrutturati ed hanno perso gran parte delle caratteristiche originarie. La contrada di Brembilla è circondata da prati a terrazzamenti con muri in sasso che si inseriscono nell’ambiente come belle rifiniture. La contrada Colle dei Gatti è posta frontalmente sulle pendici della montagna in un’ottima posizione soleggiata. Colle dei Gatti si raggiunge comodamente salendo la carreggiata che da Brembilla porta a Sant’Antonio Abbandonato. Il nome della località risale alla prima famiglia qui insediata; il nome è già citato nei censuari del Vescovo Cipriano. Di grande rilievo una superba costruzione del 1736-1747-1759, la cui parte rustica rappresenta, probabilmente, l’apparato murario più perfetto delle Alpi (il giudizio è dell’ing. Luigi De Matteis in “Case contadine nelle valli Bergamasche e Bresciane”).

Tornato il tempo di pace Sussia divenne una meta ambita non solo dagli escursionisti, speleologi, o ricercatori di quarzi, ma soprattutto per cacciatori, ed allora ogni capannista si preoccupo’ che i propri dintorni fossero ben curati, la Parrocchia stessa era proprietaria di un bellissimo roccolo che in seguito fu tagliato; negli ultimi anni pero’, per varie ragioni la maggior parte dei cacciatori si e’ estinta ed a depositato le armi, anche la selvaggina stanziale e migratoria, assediata dall’inquinamento e mancando l’uomo e le coltivazioni, sembra abbia preferito altri percorsi. In Sussia e’ così continuato un lento e inesorabile degrado delle case antiche, dei pascoli, delle fontane, dei boschi e dei sentieri……… Uno degli ultimi contadini rimasti lassu’ a combattere per avere una strada e salvare la sua terra e’ stato Michele Baroni (Nicolèt), nipote della guida alpina, era molto conosciuto e ben voluto per la sua ospitalità, per il suo carattere esuberante, per i suoi modi rustici ma spontanei ed affettuosi, spese tutta una vita per la sua Sussia.

Aveva settantatrè anni ed era ancora un uomo forte ed intraprendente, pieno di speranze quando un elicottero del pronto soccorso, chiamato da un suo amico medico, lo prelevo’ dai suoi pascoli e lo porto’ all’ospedale; dopo un periodo di degenza, visto che il male ormai era inesorabile, chiese di essere riportato sulla sua montagna di Sussia che dall’elicottero vide per l’ultima volta, ma senza quella strada che era sempre stata il suo sogno. Soffrendo si spense nella sua casa di Sussia (Dicembre 1992). Sono gia’ passati 8 anni dalla sua scomparsa, ma non si sono ancora mantenute le promesse che a lui erano state fatte gia’ 40 anni prima. In questi anni sua moglie Caterina, una donna affabile, schiva, silenziosa e instancabile e’ sempre rimasta sola lassu’, sola perche’ il figlio cinquantenne va e viene tutti i giorni a piedi perche’ lavora in un azienda del paese. Lassu’ devono accudire ai loro animali, mantengono due asini che utilizzano per il trasporto di tutto quello che occorre.

La domenica davanti a casa loro a Sussia passano tanti escursionisti, alcuni approfittano di una breve sosta per passar parola, per dir loro bravi e fortunati di vivere in un mondo incantevole, ma non basta per loro un saluto, un sorriso una stretta di mano amichevole per ripagarli dei loro disagi, delle loro fatiche e della loro solitudine. Un giorno anche Gianni con sua Madre decideranno forse di stabilirsi in Paese, e’ comprensibile, e Sussia di San Pellegrino Terme avra’ perso ancora tanto ma tanto di piu’! A Sussia è rimasta ancora una speranza, si sta’ formando un gruppo di volontari “Amici di Sussia” di San Pellegrino Terme provenienti dall’Ass. Alpini, dal GESP, dal CAI, alcuni amministratori piu’ sensibili ai problemi della montagna, escursionisti innamorati di questi luoghi, ognuno secondo le proprie possibilità vorrebberendersi utile ed operativo per un comune amora alla montagna. Il primo passo resta comunque la realizzazione in tempi brevi della strada agrosilvopastorale, per questo gli amici di Sussia intendono sollecitare gli enti e le autorità proposte al problema, contando anche sulla piena disponibilità dei proprietari. Gli innamorati ed i volontari per salvare la montagna ed in questo caso Sussia non mancano, gli amici, pochi o tanti che siano, bisogna dare la possibilità di dimostrarlo.