L’Arnica montana è una pianta erbacea perenne a fusto eretto, che può raggiungere un’altezza compresa tra i 20 e i 60 cm. Vive spontaneamente tra i 500 e i 2500 metri nelle regioni alpine e prealpine, soprattutto nei prati umidi.
Il nome del genere Arnica potrebbe derivare dal tardo-latino ptàrmica (dal greco ptarmikos, “starnutatorio”), con riferimento alle proprietà starnutatorie legate all’odore della pianta. Secondo altri autori, invece, deriverebbe dal greco arnakis (“pelle di agnello”), per la delicata tessitura delle foglie.
Tintura e applicazioni esterne
La tintura di fiori e foglie si usa per massaggi contro dolori muscolari, reumatismi e artrosi.
Preparazione: porre 5-6 fiori e foglie secche tritate in una bottiglia con alcol denaturato, lasciare macerare 40 giorni e filtrare.
- Per massaggi: utilizzare direttamente la tintura.
- Per collutorio: diluire 10-15 gocce in un bicchiere d’acqua, utile in caso di infiammazioni della bocca e della gola.
⚠️ Le preparazioni a base di arnica non devono essere applicate vicino agli occhi, alla bocca, ai genitali, su pelli delicate, ferite, escoriazioni, né sulla pelle dei bambini piccoli.

Aspetto e caratteristiche
L’Arnica montana si presenta come una grande margherita giallo-arancio, dall’odore aromatico e dal sapore amaro. Appartiene alla famiglia delle Composite, caratterizzate da fiori riuniti in un capolino. La fioritura avviene da giugno ad agosto.
Le parti sotterranee (rizoma e radici) si raccolgono tra settembre e ottobre.
Proprietà e usi medicinali
L’Arnica ha molteplici proprietà:
- Sedativa del sistema nervoso centrale (da cui la raccomandazione di uso esterno).
- Cicatrizzante, utile su foruncoli e punture d’insetto.
- Astringente.
- Digestiva e tonica per l’organismo.
- Ipertensiva (aumenta la pressione arteriosa).
- Febbrifuga.
I fiori, raccolti in estate, hanno effetti benefici in caso di distorsioni, slogature, contusioni, lussazioni, gonfiori da traumi e fratture. In questi casi si può preparare un infuso con 1-2 cucchiaini di fiori in una tazza di acqua bollente per 10 minuti, da utilizzare per impacchi.

Arnica in gravidanza e tradizioni popolari
Durante il parto e il post-partum, l’arnica può aiutare a ridurre i dolori e a favorire il ritorno dell’utero alle sue dimensioni originarie.
Nella tradizione bergamasca l’Arnica montana era utilizzata anche come tabacco da pipa: le foglie sono infatti un succedaneo del tabacco e aiutano chi vuole smettere di fumare. Si racconta che portare con sé un piccolo flacone di tintura d’arnica aiutasse persino i fumatori più incalliti a perdere il vizio.
I fiori venivano (e vengono ancora oggi) usati per aromatizzare la grappa, benché il sapore risulti molto amaro.
⚠️ È bene ricordare che l’Arnica è velenosa se ingerita: pertanto non deve essere utilizzata in cucina

Repertòre di èrbe e piante bergamasche de mangià (tratto dal libro “Profumi e sapori di un tempo”, a cura di Cristian Bonaldi con la consulenza di Bonaldi Ruggero e Innocenti Maurizio – Corpo Forestale dello Stato)