Il sentiero ad anello del Pizzo di Cusio, contrassegnato con il numero 105A, è un itinerario escursionistico di difficoltà “E” che permette di compiere un giro completo attorno al monte, alternando tratti boschivi, panoramici e di interesse storico. La partenza avviene dal centro di Cusio, in Piazza della Vittoria, a quota 1.035 metri, da dove si imbocca la mulattiera che risale lungo il torrente. Dopo aver attraversato un ponticello e una strada carrabile, in circa mezz’ora si raggiunge il Colle della Maddalena a 1.233 metri, un antico punto di transito della Via del Ferro, con il suo oratorio che testimonia l’importanza del luogo come passaggio tra la Valle Brembana, la Valtellina e la Valsassina.

Dal colle il percorso prosegue in falsopiano tra i boschi e i prati, scendendo leggermente verso l’area di Ornica fino a incontrare i prati delle Taine e il sentiero 107. Successivamente il tracciato compie un lungo traverso sul versante sud del Pizzo di Cusio, attraversando ambienti suggestivi come i Pianoni, un balcone naturale sulla Valle Stabina dove si incontrano muretti a secco e testimonianze di antiche attività rurali. Da qui, in ambiente sempre più aperto, si raggiunge l’oratorio di San Giovanni Battista, costruito nel XIV secolo e arricchito da affreschi di Cristoforo Baschenis il Giovane. Situato su una selletta a 1.123 metri tra il Pizzo di Cusio e il Monte Disner, è un luogo tranquillo e panoramico, dotato di fontanella e area di sosta, che offre scorci spettacolari sul Pizzo dei Tre Signori e sulla Valle d’Inferno.

Il rientro si compie lungo un sentiero che percorre ancora il versante meridionale del Pizzo, caratterizzato da zone soleggiate e più aride, fino a ricongiungersi con la mulattiera iniziale che riporta a Cusio. L’anello misura complessivamente tra i 4,5 e i 7 chilometri a seconda delle varianti, con un dislivello di circa 350 metri e un tempo medio di percorrenza compreso tra le tre e le quattro ore. È un itinerario ideale per escursionisti mediamente allenati, capace di unire natura, panorami aperti, storia locale e spiritualità, in un percorso che racconta tanto la montagna quanto la cultura della Valle Brembana.
