Pianta aromatica sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauracee. In natura cresce in zone soleggiate e riparate dal vento, preferendo terreni ricchi, umidi e ben drenati. Può presentarsi come un piccolo arbusto oppure raggiungere le dimensioni di un albero alto circa 10 metri.
Le foglie, coriacee, verde scuro e lucide nella pagina superiore, misurano fino a 10 cm e si raccolgono nei mesi di luglio e agosto. I frutti sono bacche contenenti un unico seme, raccolte in ottobre-novembre, utilizzate tra l’altro per la preparazione del liquore laurino.
Fin dall’antichità l’alloro ha avuto un forte valore simbolico: era consacrato ad Apollo, dio del sole, della poesia e della musica. Le corone di foglie di alloro venivano poste sul capo dei vincitori e simboleggiavano il massimo riconoscimento per un poeta, il titolo di poeta laureato.

Usi medicinali e cosmetici
L’alloro è apprezzato per le sue proprietà antisettiche, stimolanti, carminative, toniche e stomatiche.
- Per uso interno: assunto in infuso, favorisce l’eliminazione dei gas intestinali, è diuretico, espettorante, sudorifero e antispastico. In passato era utilizzato per stimolare l’appetito e come rimedio contro influenze e bronchiti croniche.
- Per uso esterno: l’olio essenziale, applicato con massaggi e frizioni, svolge un’azione lenitiva ed emolliente contro contusioni, slogature e dolori reumatici. È utile anche nella cura dell’alopecia (caduta dei capelli), della psoriasi e di altre affezioni cutanee di origine micotica.
Le foglie, inoltre, sono tradizionalmente impiegate come rimedio naturale per allontanare insetti dalle dispense e dagli armadi, oltre che per deodorare ambienti, libri e pergamene.

Usi gastronomici
In cucina l’alloro è un aroma versatile, capace di valorizzare piatti dolci, salati e agrodolci. Le foglie, fresche o da poco essiccate, vengono utilizzate:
- per insaporire zuppe, stufati, arrosti, involtini, intingoli, piatti di pesce e legumi;
- per aromatizzare conserve di pomodoro, minestre, brodi, fichi secchi e castagne bollite;
- per preparare aceti aromatici.
I frutti dell’alloro, invece, sono usati nella produzione di liquori e, in alcuni casi, di birre inglesi.

Repertòre di èrbe e piante bergamasche de mangià (tratto dal libro “Profumi e sapori di un tempo”, a cura di Cristian Bonaldi con la consulenza di Bonaldi Ruggero e Innocenti Maurizio – Corpo Forestale dello Stato)