La nostra avventura in bicicletta ha inizio a Lenna, incastonata nella verde pianura dove i due rami del Brembo si incontrano. Il percorso si articola in due sezioni ben distinte: i primi dieci chilometri fino a Branzi scorrono dolcemente, con pendenze medie intorno al 3%, mentre la seconda parte si fa più severa, con un’inclinazione media del 7% e punte da “tappa del Giro” che sfiorano il 12%. Lasciamo alle spalle il borgo natale di Mauro Codussi e ci immettiamo sulla strada che risale la valle di Fondra: l’asfalto largo si alterna tra ombra e luce, fino a superare un suggestivo tunnel — attenzione alla pila! — e ad attraversare Isola di Fondra e Fondra, fino a raggiungere il Santuario della Beata Vergine di Lourdes. Con un ritmo regolare lasciamo a destra Trabucchello e, seguendo un viale fiancheggiato da profumati tigli, entriamo a Branzi, celebre patria del formaggio omonimo: una tappa gustosa da non perdere al termine dell’escursione.
Ripartiamo affrontando la vera sfida: lasciato Branzi, quattro tornanti scolpiti nella roccia ci lanciano verso le cave e il bivio per Carona, per poi tornare a pedalare in un fondovalle dove il Brembo mormora ai nostri lati e la pineta, diradandosi, lascia intravedere le vette circostanti. Al bivio di Valleve prendiamo a destra, varchiamo un’altra galleria-paravalanghe e ci tuffiamo in un tratto impegnativo al 9%, sapendo che la cima è ormai vicina. Su una strada ampia, costeggiamo praterie alpine fino a sbucare a Foppolo, il comune più alto della provincia di Bergamo: un tempo villaggio di contadini, oggi rinomato centro sciistico incastonato in una conca erbosa tra i monti Valgussera, Montebello, Toro e Vescovo. Qui, tra paesaggi mozzafiato e aria sottile, si chiude un’esperienza che unisce fatica, storia e bellezza naturale.


